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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 11 gen 2018 09:23

Futuro energetico e scenari possibili

Estensione del Teleriscaldamento, chiusura della centrale di Lamarmora e di una linea del Termoutilizzatore: le possibilità in uno studio. Intervista all'assessore con delega all'Ambiente Gianluigi Fondra

Sono diversi gli scenari che si prospettano nel futuro energetico della città. Di certo rimane l’obiettivo politico: “Il superamento del modello attuale”. Sono le parole usate dal sindaco Emilio Del Bono a margine della presentazione dei dati dello “Studio sul fabbisogno energetico-ambientale del Comune di Brescia” commissionato dalla Loggia ai docenti Gian Paolo Beretta (Università degli Studi di Brescia) e Stefano Consonni (Politecnico di Milano).

Futuro. L’estensione del Teleriscadalmento anche ai Comuni dell’hinterland sembra essere la soluzione ideale sia in termini di emissione di inquinanti sia per quanto riguarda il risparmio energetico, con conseguente possibilità di utilizzare un mix di fonti rinnovabili come le pompe di calore. “Alcune innovazioni, a partire dagli accumuli di calore, sono assolutamente auspicabili” ha sottolineato l’assessore con delega all’Ambiente Gianluigi Fondra. Ora spetterà alla politica scegliere. “Ai docenti – continua l’Assessore – era stata chiesta una fotografia dello stato delle cose, così da essere consapevoli che le attuali scelte dovranno poi trovare delle conferme in termini economici e, soprattutto, di sostenibilità ambientale”. Lo studio aveva come obiettivo la valutazione delle conseguenze sia della chiusura di una linea del Termoutilizzatore sia la messa al bando delle polveri di carbone della centrale di Lamarmora. Se verranno adottate tali scelte, “occorrerà trovare – ha evidenziato Fondra – il sostituto energetico che andrà a coprire l’attuale fabbisogno di energia elettrica e di calore”. Il nuovo modello, stando a quanto prospettato, si baserà su una molteplicità di fattori. Efficientamento degli edifici, degli impianti, utilizzo del solare termico e nuove forme di calore per abbattere l’impatto ambientale sono i percorsi indicati. “I professori – sono ancora parole di Fondra – valutando lo scenario esistente, hanno dato conferma che lo strumento del Teleriscaldamento non è finito, nel seno che non è immodificabile, è prezioso”. Se all’attuale rete “allacciamo fonti produttive di energia lo rinnoviamo: penso alle dispersioni che avvengono nelle acciaierie, alle pompe di calore per grandi impianti come il depuratore di Verziano”. Sono tutti strumenti “integrativi di un sistema complesso, non ne esiste uno in grado di sostituire tutti gli altri”.

Il sindaco. “L’indirizzo politico dell’Amministrazione – ha spiegato il Sindaco – è chiaro che può contenere più azioni: sussistono diversi fattori che prevedono la chiusura della centrale di Lamarmora e di una linea del Termoutilizzatore, un approvvigionamento alternativo, l’efficientamento del sistema. Vogliamo utilizzare tutte le leve per andare verso un cambiamento degli equilibri attuali, tenendo conto della sostenibilità economica e ambientale”. Il sindaco prende come modello Göteborg che “sta sviluppando una politica energetica composta da una pluralità di meccanismi e di fonti”.

Fatto lo studio, restano le decisioni politico-amministrative: “Spettano a noi – ha chiosato Del Bono – e verranno assunte in modo realistico così da incidere nell’evoluzione dei processi verso la direzione da noi auspicata”.


ROMANO GUATTA CALDINI 11 gen 2018 09:23