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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 12 set 2016 07:47

Anno scolastico al via: 158mila in classe

Prende il via oggi il nuovo anno scolastico nelle scuole del Bresciano. Nei giorni scorsi il malcontento dei docenti presso l'Ufficio scolastico provinciale

Ad eccezione dei bambini della scuola dell'infanzia, per la maggior parte dei casi già in classe dai primi di settembre, suona oggi per  145mila studenti bresciani la campanella d'avvio di un nuovo anno scolastico. Per i 60mila alunni della scuola primaria (elementari), i poco più di 35mila della secondaria di primo grado (medie) e i quasi 50 delle superiori prende avvio un nuovo anno che li terrà fra i banchi sino all'8 giugno del prossimo anno. Il via, ancora una volta, non è dei più semplici. Per via di una popolazione scolastica che, in Lombardia. è seconda solo a quella milanese, la scuola bresciana deve fare i conti con i complessi meccanismi di individuazione e assegnazione dei docenti. 

Le ore che si sono vissute e e che si vivranno ancora per qualche giorno all'Ufficio scolastico territoriale di via Sant'Antonino non sono delle più semplici. Facile immaginare, per via di un sistema elaborato a livello centrale ma che , evidentemente, non ha funzionato al meglio, che le prime settimane di questo nuovo anno scolastico saranno segnate dalla consueta girandola di supplenti, con i dirigenti scolastici degli istituti bresciani alle prese con la corsa a ostacoli delle sostituzioni.

La situazione, dunque, non è ottimale, come testimoniato anche dalla manifestazione di protesta, con tanto di intervento dei Carabinieri, registrata venerdì scorso davanti all'Ufficio scolastico territoriale. A Mompiano erano stati convocati da ogni parte d'Italia i docenti delle scuole primarie per coprire i numerosi "buchi". Per molti si è trattato del raggiungimento dell'agognato ruolo, visto che il ritardo con cui sta procedendo il "concorsone" avviato nella primavera scorsa, è stato necessario ricorrere ancora una volta alle famigerate Gea, le graduatorie a esaurimento. Immediata è scattata la reazione di quegli insegnanti in possesso del solo diploma che sino al 2001 garantiva l'accesso all'insegnamento.

Questi, pur avendo vinto il ricorso per la l'ammissione in graduatoria, non si sono visti riconosciuto alcun punteggio, nonostante anni di insegnamento alle spalle. Quella che si è scatenata è stata una vera e propria "guerra fra poveri", con accuse tra i docenti Gea e i ricorrenti, con il necessario intervento delle forze dell'ordine per calmare gli spiriti più bollenti. Altro problema che le scuole bresciane si trovano a dovere affrontare con il suo della prima campanella è quello degli insegnanti di sostegno. Per un altro anno ancora i posti disponibili non sono ancora stati coperti con tutte le conseguenze del caso per le classi che necessitano di questa importantissima presenza.

Il ritardo del concorsone, per via dell'ormai patologico vizio italiaco del ricorso, sta comportando problemi anche nelle scuole superiori e nelle scuole medie. Il termine del 16 agosto scorso è stato ampiamente superato e molti dei candidati attendono ancora di conoscere quale sarà la data per la prova finale. Conseguenza di tutto ciò l'evidente impossibilità di coprire in modo stabile e definitivo ancora tante cattedre. 

MASSIMO VENTURELLI 12 set 2016 07:47