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Brescia
di REDAZIONE 10 gen 2015 00:00

Padre Mario Toffari risponde a Forza Nuova: "Un attacco frutto dell'ignoranza"

La Curia, attraverso le parole del direttore dell'Ufficio per i migranti, risponde alle accuse di Forza Nuova al vescovo Monari dopo la Messa delle genti

Nelle scorse ore, sull'onda della mobilitazione generale per la strage al settimanale satirico Charlie Hebdo, Forza Nuova di Brescia ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un post dal titolo “Brescia un'altra Parigi? Curia e sindacati responsabili”.

Nel mirino quel “Sentitevi a casa vostra” che il vescovo Luciano Monari ha pronunciato nel corso della Messa delle Genti del 6 gennaio scorso, “poche ore prima dell’attacco terroristico che ha causato 12 morti a Parigi” afferma il post.

Forza Nuova ha poi rincarato la dose ritenendo, come si legge ancora su Fb “…la curia bresciana e chiunque promuova l’immigrazione di massa responsabili morali di eventuali attacchi terroristici di matrice islamica, che potrebbero avere luogo da un momento all’altro anche nella nostra città, brulicante di moschee e centri islamici abusivi”.

“Mentre sindacati, partiti e cooperative sono troppo impegnati a stendere tappeti rossi per i nuovi cittadini – continua il movimento -, i militanti di Forza Nuova raccolgono in tutta la provincia generi alimentari per le nostre famiglie oppresse dalla crisi, hanno lanciato una petizione per l’assegnazione delle case popolari agli italiani e si occupano della sicurezza nei quartieri, girando la sera nelle zone maggiormente a rischio criminalità”.

Per Forza Nuova di Brescia quella in corso è ormai una guerra: “Non ci aspettiamo più niente dalle istituzioni. – è l’ultimo passaggio della nota –, è giunto il momento che i bresciani si uniscano in una battaglia di consapevolezza alle nostre attività, nel proprio paese o quartiere, portando il messaggio che solo dagli italiani può ripartire quello scatto di orgoglio che eviterà alla nostra città di diventare un’altra Parigi".

Al duro attacco al vescovo Monari e alla Chiesa bresciana, che sta imperversando sui social media, ha così replicato padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio per i migranti.

“Non siamo soliti rispondere a provocazioni, in quanto sempre attenti a non buttare via le perle di evangelica memoria, ma l’attacco di Forza Nuova al vescovo Monari ci ha convinto dell’attualità della lettera dell’apostolo San Giuda, che scrivendo dei falsi maestri dice: “Insultano tutto ciò che ignorano”.

Nella speranza che “l’attacco di inattesa durezza al vertice della Chiesa bresciana” come riferito dal Corriere della sera, sia avvenuto per ignoranza e non per cattiveria, vogliamo chiarire anzitutto che il vescovo di Brescia non parlava “agli stranieri in Italia”, né tantomeno in nome della comunità civica, alla quale solo il Sindaco può rivolgersi. Luciano Monari si è rivolto in Cattedrale agli immigrati cattolici nella diocesi di Brescia, ai quali ha detto di sentirsi a casa nella chiesa diocesana, in quanto ogni battezzato fa parte della comunità cristiana. Su questo nessun cattolico può prendere lezione da nessuno, perché il principio rimanda alla natura stessa della Chiesa.

Per quanto poi riguarda l’accusa alla Chiesa bresciana di “provocare l’immigrazione di massa”, ci limitiamo a citare la lettera del vescovo Monari, a cui sempre si sono attenuti gli organismi diocesani: “Vorrei stare lontano da ogni massimalismo che abbraccia una posizione, la estremizza senza sfumature, e si rifiuta di prendere in considerazione le opinioni e le motivazioni altrui. Per questo mi sembra insostenibile sia la posizione di chi ritiene necessario ‘accogliere tutti’ sia quella di chi vuole ‘chiudere a tutti’. L’accoglienza dell’altro che il vangelo chiede – e la chiede davvero! – deve saggiamente fare i conti con le possibilità concrete, in modo che l’accoglienza non produca danni maggiori”. (Stranieri ospiti concittadini, n. 5 - La responsabilità politica dei cristiani e l’immigrazione, pag. 10, Brescia 2011)

Infine (e secondo me, purtroppo) il vescovo Monari non reagisce mai ad insulti riguardanti la sua persona. Siamo noi, quelli dell’Ufficio per i Migranti, a domandarci se fanno parte della libertà e della ricerca della pace e della verità gli insulti personali al Vescovo sui social network.

Comunque sia, speriamo che le chiarificazioni e la tolleranza agli insulti possano far aprire tutti al dialogo con tutti”.

REDAZIONE 10 gen 2015 00:00