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Strasburgo
di REDAZIONE ONLINE 10 giu 2015 00:00

Luigi Morgano vota no

il Parlamento, riunitosi in sessione Plenaria, ha approvato il Rapporto “sulla strategia dell’Unione europea per la parità tra donne e uomini dopo il 2015”, anche detta relazione Noichl dal nome della sua autrice. Presenti 703 eurodeputati, 341 i voti a favore, 281 i contrari e 81 gli astenuti

«Con l'approvazione della relazione sulla strategia UE per l’uguaglianza tra donne e uomini dopo il 2015, l'Assemblea di Strasburgo ha dato l'ennesimo "via libera" all'ideologia gender che giorno dopo giorno, voto dopo voto, sta impostando nuovi parametri etici e morali in Europa. Se la relazione esprime una giusta preoccupazione nel ricordare quanta strada ancora rimanga da percorrere per arrivare a una vera parità tra uomo e donna nell’ambito dell’istruzione, dell’accesso al mercato del lavoro, dell’equa retribuzione, …, e sottolinea gli effetti devastanti della violenza sulle donne quale forma più diffusa di violazione dei diritti umani all’interno dell’UE; al contempo arriva ad affermare l'equiparazione tra servizi di pianificazione familiare e aborto, spingendosi fino a "elevare" l’interruzione volontaria di gravidanza al rango di "diritto umano fondamentale"», ha dichiarato l’On. Morgano, Vice-Presidente dell’Intergruppo per le politiche familiari, a margine del voto.

«Non solo. Incurante dal fatto che i Trattati stabiliscano che il diritto di famiglia sia di stretta competenza nazionale, il Parlamento – proseguendo il cammino intrapreso con le relazioni Tarabella e Panzeri alcuni settimane fa – avalla una strategia da "goccia cinese" chiedendo una roadmap, una tabella di marcia specifica per le persone LGBTI; normative che prevedano l’omogenitorialità; di porre fine alla discriminazione nell'accesso ai trattamenti della fertilità e della riproduzione assistita: ma non a caso, in tale contesto, sopprime il passaggio – presente nella relazione iniziale – sul diritto di tutti i bambini di conoscere i propri genitori», ha proseguito l’On. Morgano.

«Non penso siano necessari ulteriori argomenti a sostegno del mio voto contrario a questa relazione, impregnata da un'ideologia relativista e individualista – che non appartengono alla mia storia personale e politica – in cui l'individuo diventa parametro di tutte le cose. Una cosa è contrastare ogni forma di discriminazione e aprire un’adeguata riflessione, nelle sedi competenti, sui diritti individuali degli adulti. Altra cosa è imporre modelli di società, principi e valori che non tengano pienamente conto dell'interesse superiore dei bambini», ha concluso l’On. Morgano.
REDAZIONE ONLINE 10 giu 2015 00:00