lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di MARIO GARZONI 02 lug 2015 00:00

La comunità? Una casa costruita su un crocevia. Incontro con mons. Scaratti

L’anniversario della consacrazione che cade il 4 luglio è occasione per una riflessione su una realtà unica nel panorama della diocesi. Una parrocchia che vive la sua appartenenza nel servizio al Vescovo e alla Chiesa bresciana

La parrocchia della Cattedrale? Una comunità costruita su un crocevia! Sorprende un po’ la definizione che mons. Alfredo Scaratti fornisce della parrocchia della Cattedrale che guida ormai dal 2007. Le sue parole, però, non hanno un accezione negativa. Tutt’altro. Riassumono in modo estremamente efficace i caratteri di una comunità che vive e si riconosce come tale, al pari di tutte le altre parrocchie della diocesi, ma che al tempo stesso sa che bene che in quanto sede della cattedra del Vescovo è comunità aperta a tutta la diocesi che nella Cattedrale riconosce la chiesa madre. Insomma, un incrocio che non è certo incontro indistinto e anche un po’ caotico di tante vie diverse, ma punto in cui tutto (le comunità parrocchiali della diocesi) si riconduce a unità. Idea forse più difficile da raccontare che da spiegare perché, come sottolinea a più riprese il parroco, la comunità sa che quello a cui è chiamata, oltre alla quotidianità, è anche un servizio che volentieri, quando richiesta, presta al Vescovo e alla diocesi.

“Non si tratta di una dipendenza servile – afferma ancora mons. Scaratti – ma di un di più che volentieri affianchiamo alla ordinaria vita della nostra comunità che, al pari di quella di tutte le altre, è fatta di evangelizzazione, catechesi, liturgia, carità e tanto altro ancora”. Ma la comunità della Cattedrale, che ha spostato il ricordo della consacrazione a domenica 5 luglio, vive e valorizza ulteriormente la dimensione dell’incrocio nel cammino di integrazione con le altre parrocchie del centro storico di Brescia con cui, dall’1 luglio 2008, ha avviato il percorso dell’unità pastorale.

“Gli abitanti della parrocchia – sottolinea ancora mons. Scaratti – mantengono comunque un forte attaccamento con la Cattedrale, che chiamano ancora Duomo. È così per chi frequenta il catechismo, per i genitori del cammino di iniziazione cristiana, per i fidanzati, per gli anziani. Per loro la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta è sì la chiesa madre della diocesi, ma è anche la comunità da vivere e da far vivere, quella in cui si riconoscono”. Un legame forte, dunque, che spinge il parroco e i tanti collaboratori a progettare iniziative sempre nuove, per far crescere il senso di identità e di appartenenza a una comunità che da secoli vive e si è sviluppata intorno a una chiese che per tanti è una splendida opera d’arte. “Certo – afferma al proposito il parroco – tutti abbiamo la piena coscienza che da un punto di vista storico e artistico la Cattedrale non è una chiesa uguale a tutte le altre. Ma riuniti sotto le volte di questo splendido monumento, la chiesa di pietre perde di consistenza, a vantaggio di quella fatta dagli uomini. Ed è alla crescita di questa che tutti collaborano pur tra mille difficoltà”.
MARIO GARZONI 02 lug 2015 00:00