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Zurigo
di AGENSIR 04 giu 2015 00:00

Blatter scalda più dell’Isis la comunità internazionale

Lo scenario politico internazionale, insomma, s’è surriscaldato più per Blatter che per l’Isis, per Boko Haram o per i profughi nel Mediterraneo

Da Mosca ha tuonato Vladimir Putin. Gli ha risposto, seppur indirettamente, da Washington l’inquilino della Casa Bianca Barack Obama, accanto al quale si è schierato l’alleato di sempre, il premier britannico David Cameron. Gli sguardi si sono volti dunque a Berlino e la cancelliera tedesca Angela Merkel non ha deluso le attese, affidando il suo pensiero al portavoce ufficiale. Quindi è toccato al Canada, poi alla Francia. E poi ancora ai Paesi del Golfo, a Cina e Brasile. La diatriba si è estesa alle isole caraibiche, alle nazioni scandinave, al Medio Oriente, all’Australia e al Sudafrica... Un vero e proprio clima da vigilia bellica… Anche perché al centro dell’attenzione c’era una questione di caratura planetaria: l’elezione del nuove presidente della Fifa, Fédération Internationale de Football Association, dopo lo scandalo che ha portato all’arresto, il 27 maggio, di sette dirigenti della federazione mondiale del calcio. Gli sviluppi di un’inchiesta internazionale hanno messo in luce un collaudato sistema di corruzione, che riguarda l’assegnazione dei Mondiali di calcio, il sistema dei diritti televisivi, i lavori per la realizzazione di stadi e altre faccende legate al mondo del pallone.

Joseph Benjamin Blatter, svizzero, quasi 80enne, dal 1998 signore dello sport più seguito al mondo, dopo essere stato rieletto alla presidenza della Fifa, alla fine ha dovuto cedere alla pressione intenzionale e ha presentato le sue dimissioni “da consumare entro” il dicembre prossimo...

Attorno allo scandalo Fifa si sono levate le voci dei potenti della Terra, così come era accaduto in altri frangenti storici – e con tutt’altra posta in gioco – fra “secolo breve” e “nuovo millennio”. Lo scenario politico internazionale, insomma, s’è surriscaldato più per Blatter che per l’Isis, per Boko Haram o per i profughi nel Mediterraneo.
AGENSIR 04 giu 2015 00:00