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Salò
di VITTORIO BERTONI 14 lug 2016 00:00

Riscatto e agricoltura sociale. L'olio che nasce dall'impegno dei ragazzi del Beccaria

Un esempio di agricoltura sociale a un anno di distanza dalla legge approvata dal parlamento. Il progetto coinvolge l'associazione “Buoni Dentro” di Milano che darà la possibilità ai giovani usciti dal carcere Beccaria di seguire corsi di potatura

Si deve ad una amicizia ritrovata dopo 20 anni la nascita della società agricola “Il Cavaliere”, che a Salò fornisce servizi di qualità nella gestione e nel recupero di oliveti e nella produzione di eccellente olio di oliva. Massimiliano Basile e Simone Bonzanini per anni hanno condiviso nelle fila dei Volontari del Garda sacrificio e solidarietà. Ritrovatisi, hanno deciso che era giunto il momento di cambiare vita. Abbandonati i panni del criminologo e del tecnico siderurgico, Massimiliano e Simone a partire dal 2014 hanno unito la passione per l'olio, che da anni coltivavano come hobby in casa, facendone una nuova attività. “Ho lavorato per anni in Procura - spiega Basile – a stretto contatto con giovani e adolescenti che hanno commesso uno sbaglio. Ho deciso di cambiare, ma stando ancora nel sociale.

Per questo con la nostra attività stiamo cercando di realizzare dei percorsi di recupero, insegnando a chi vuole impegnarsi veramente un mestiere da spendere in modo concreto”. Da qui scaturisce il progetto con l'associazione “Buoni Dentro” di Milano che darà la possibilità ai giovani usciti dal carcere Beccaria di seguire corsi di potatura. “Vogliamo dare ai ragazzi una seconda possibilità. Sono consapevoli che il percorso è difficile e impegnativo, ma anche che al termine avranno in mano una nuova possibilità, spendibile per ricostruirsi un nuovo percorso di vita”. La predisposizione del mondo agricolo e rurale all’accoglienza e all’inclusione non è certo cosa nuova. Il solo stare a contatto con la natura e la possibilità di prendersi cura in prima persona delle piante è da stimolo per non sentirsi esclusi e, ancor di più, per trovare un proprio ruolo nella società. Inoltre, il lavoro agricolo crea l’opportunità di entrare in contatto con molte persone, permettendo quindi di poter far socializzare coloro che, a causa dei loro problemi, avrebbero avuto grandi difficoltà a trovare un posto all’interno della comunità. 'Il Cavaliere' ha anche una seconda mission. “Sul Garda ci sono 200 ettari di uliveti abbandonati. Possiamo cercare di recuperarli, rendendo il nostro territorio ancora più bello. E dove c'è un territorio bello si vive meglio e le relazioni tra le persone ci guadagnano”. Prodotti eccellenti, qualità e non quantità. “Abbiamo da subito puntato alla qualità producendo esclusivamente olio Dop proveniente da ulivi della sponda bresciana del Garda, iscritti al consorzio di tutela e all'ente certificatore Csqa.

La raccolta e la frangitura delle olive avviene in giornata per poter ottenere una altissima qualità organolettica e anche il frantoio è certificato”.Il marchio stesso racchiude una filosofia. “Il nostro marchio racchiude le qualità che più rappresentano 'il Cavaliere': nobiltà d'animo, lealtà, onestà e disponibilità. È allo stesso tempo un San Giorgio, forte contro la cattiva sorte e vincitore sul male e un San Martino, altruista e solidale”. E l'ulivo diventa una metafora. “È una pianta che permette di sbagliare, che concede una seconda possibilità”.
VITTORIO BERTONI 14 lug 2016 00:00