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Leno
di REDAZIONE 16 feb 2017 08:14

Leno: nuova vita per l'ospedale

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Il direttore dell'Asst del Garda Peter Assembergs e il sindaco Cristina Tedaldi hanno illustrato alla stampa i progetti pensati. La conclusione dei lavori prevista per il 23 ottobre prossimo

L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale del Garda ed il Comune di Leno per il futuro del presidio sanitario nel centro della Bassa. I due enti rappresentato dal direttore generale Peter Assembergs e dal sindaco Cristina Tedaldi hanno illustrato alla stampa i progetti pensati per l’ospedale lenese, struttura, hanno detto, strategica per tutta la rete territoriale della Bassa bresciana, alla luce anche della creazione del Pot, il  Presidio ospedaliero territoriale, struttura che, secondo la recente riforma delle sanità, varata dalla Regione, è deputata all'erogazione di prestazioni residenziali sanitarie e socio sanitarie a media e bassa intensità per acuti e cronici.

“La riqualificazione della struttura di Leno – dichiara il Direttore generale dell’Asst del Garda– è una risposta per la cittadinanza che da anni aspettava. Questa struttura offre già una serie di prestazioni socio-sanitarie. Ma è nostra intenzione, insieme a Regione Lombardia, potenziare l'offerta dei servizi per poter garantire una presa in carico globale anche di soggetti fragili.”

“Esprimo grande soddisfazione – ha proseguito il sindaco Cristina Tedaldi - per l’inizio dei lavori all’ospedale, con l’auspicio che possa al più presto ripartire e tornare ad offrire servizi importanti ai cittadini Lenesi e a quelli di tutta la bassa bresciana.”

“L’avvio del cantiere – ha proseguito Assembergs – è la prima delle due fasi che riguardano la struttura di Leno. Questo ci permetterà di far assumere all’intero ospedale una nuova fisionomia e di dare concretezza al principio cardine della riforma del Servizio sanitario regionale. A Leno intendiamo infatti attivare anche un Presidio socio sanitario territoriale che farà assurgere la struttura a una nuova vita. Inoltre la prossima settimana verrà emesso il bando per la stabilizzazione della sperimentazione pubblico/privato che offre 50 posti letto di riabilitazione; a questi affiancheremo un centro servizi, altro momento fondamentale per l’attuazione della riforma basata sul prendersi cura. La sfida cultura è molto importante: andare in contro alla persona per una sua presa in carico globale.”

I lavori di adeguamento e messa a norma e in sicurezza del blocco originario della struttura, lesionata dal terremoto del 2012, sono stati avviati lo scorso 1 febbraio e consistono in interventi strutturali di rinforzo, di adeguamento impiantistico e finitura che Regione Lombardia ha finanziato con uno stanziamento di 3 milioni di euro. L’intervento, affidato a un’impresa di Reggio Emilia, dovrebbe concludersi entro il prossimo 23 ottobre. Particolare attenzione è stata posta alla disposizione del cantiere che ha un unico ingresso da Via Matteotti e non interferisce con la circolazione interna; è stata prevista una zona di carico e scarico sicura ed un’area di stoccaggio materiali ed attrezzature per tutto il cantiere. Sono stati mantenuti gli accessi per i mezzi di soccorso come ambulanze e vigili del fuoco, per i fornitori, gli utenti ed i dipendenti e gli stessi sono in assoluta sicurezza e agevoli per i pedoni. Anche il parcheggio e la viabilità su Piazza Donatori di Sangue (antistante la struttura) sono stati conservati per garantire a utenti e visitatori un facile e comodo accesso. Entro la fine del mese di maggio verranno affidati anche i lavori per la realizzazione del Presidio ospedaliero territoriale per il quale Regione Lombardia ha erogato un altro finanziamento per ulteriori 3 milioni di euro. I lavori per il Pot riguarderanno un’area di 2.500 mq.

REDAZIONE 16 feb 2017 08:14