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Montichiari
di MASSIMO VENTURELLI 10 mag 2017 08:36

Alla ex Serini un centro di rimpatrio

Arrivata in Regione la comunicazione del ministro dell'Interno Minniti che individua nel sito monteclarense una delle strutture per il rimpatrio di chi non ha ottenuto lo status di rifigiato. le reazioni della politica e della comunità locale

La notizia era contenuta nella serie di misure urgenti adottate dal governo lo scorso febbraio in tema di immigrazione con un decreto legge contente misure per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale e per il contrasto dell’immigrazione illegale. Il decreto stabiliva, l’introduzione di disposizioni finalizzate a garantire l’effettività dei provvedimenti di espulsione e il potenziamento della rete dei centri di identificazione ed espulsione, ridenominati centri di permanenza per il rimpatrio, in modo da garantirne una distribuzione omogenea sul territorio nazionale. La dislocazione delle nuove strutture, secondo il decreto, sarebbe avvenuta dopo una consultazione dei Presidenti delle Regioni interessate, privilegiando siti e aree che risultino più facilmente raggiungibili e nei quali fossero presenti strutture pubbliche da riconvertire allo scopo. Qualche settimana più tardi il ministro dell’Interno Minniti, in un’intervista al Corriere della Sera aveva ribadito il concetto della negoziazione con i singoli governatori. “Cerchiamo un'intesa – queste le sue parole - perché non vogliamo agire d'imperio. I centri saranno fuori dai centri abitati, preferibilmente vicino agli aeroporti e potranno ospitare al massimo 150 persone in attesa di rimpatrio. Non ci saranno interferenze nella vita dei cittadini e dunque non c'è alcun motivo di rifiutare queste strutture”. Nei giorni scorsi è arrivata sul tavolo del governatore Roberto Maroni è arrivata una lettera inviata da Marcello Monchi Onori, segretario generale della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, contente l’illustrazione del piano elaborato dal governo per individuare i nuovi centri di identificazione e rimpatrio.

Tra quelli inseriti nell’elenco anche l’ex caserma Serini di Montichiari, già indicata in passato come possibile “hot spot”, struttura di accoglienza per richiedenti protezione internazionale. “A seguito di quanto deciso nella conferenza straordinaria del 25 gennaio, a cui intervenne il ministro Minniti – si legge nella lettera – e dei lavori del Tavolo tecnico ristretto istituito presso il ministero, il Ministro ha effettuato una ricognizione e, fermo restando i Cie già esistenti e operativi siti a Roma, Torino, Brindisi e Caltanisetta, ha trasmesso l’elenco dei nuovi centri al momento individuati”. Secondo il Governo entro luglio i centri individuati dovrebbero essere pienamente operativi così da ospitare chi non si è visto riconoscere lo status di rifugiato e deve essere rimpatriato. Quello che resta ancora da chiarire e che sta facendo discutere è se la nuova destinazione della ex Serini sostituirà quella precedentemente indicata o si affiancherà alla stessa. "Apprendiamo da fonti di stampa la scelta del Governo di sistemare un centro per i rimpatri alla caserma Serini di Montichiari. Al contrario delle intenzioni dichiarate alcune settimane fa dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, e da quanto fatto dal presidente Maroni quando ricopriva quell'incarico, la Regione Lombardia non è stata minimamente coinvolta. Si tratta dell'ennesima scelta imposta dall'alto. Non c'è alcuna comunicazione istituzionale da parte del Governo e, a questo punto, non sappiamo se il sindaco sia stato coinvolto oppure no nel prendere questa decisione". Questa la reazione dell'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, a commento delle notizie riportate da alcuni organi di stampa sul nuovo piano del Viminale.

"Domani (oggi per chi legge) il presidente Maroni incontrerà il ministro Minniti. Ci auguriamo che ci vengano fornite spiegazioni. Dal canto proprio - ha concluso l’assessore Bordonali - la Regione Lombardia, prendendo atto dell'imposizione del Governo, chiederà al ministro di non mandare più alcun richiedente asilo a Montichiari, territorio già inflazionato dal problema dell'immigrazione e da questa nuova incombenza". La novità “preoccupa” anche la comunità di Montichiari, già contraria alla primitiva destinazione della ex Serini in “hot spot”. Tuttavia, sulla scorta di dichiarazioni alla stampa del sindaco Mario Fraccaro, l’ipotesi del Centro per il rimpatrio sarebbe preferibile a quella del centro di accoglienza. Per cercare di capire la destinazione dell’ex caserma il primo cittadino monteclarense scenderà a Roma il 15 maggio prossimo.

MASSIMO VENTURELLI 10 mag 2017 08:36